velone

Lo show di Canale 5 presentato da Teo Mammuccari, commentato in "Repubblica" giovedì 12 giugno 2003

sciabolata 3 mele

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MILANO - Velone scandalose, sfruttate, ridicole? La polemica cresce, e mentre il programma conquista il pubblico (28,15% di share nella seconda puntata, due punti in pił rispetto all' esordio), le critiche non sono tanto indirizzate alle attempate signore che, dagli schermi di Canale 5, sgambettano, cantano, ballano, alla ricerca di qualche minuto di notorietà L'imputato è Antonio Ricci, la "mente" del programma, secondo alcuni reo di fare spettacolo della vecchiaia altrui. L'ideatore di Striscia, di Veline e di Velone cercava la polemica e l'ha ottenuta: non si discolpa, ma attacca. "Mostrare gli anziani in tv" .
sostiene "va contro tutti i canoni: quelli dell'estetica e anche quelli del marketing. L'abilità del provocatore è quella di prendere all'amo i benpensanti e gli ipocriti. Dicevano che Veline aveva successo mostrando seni al vento e cosce. Ma comelamettiamo con le anziane? La verità è che quel che conta è il divertimento, l'ironia, il non prendersi sul serio". Nega che le partecipanti siano ridicole: "Il loro è un modo di esorcizzare la morte. Si divertono, ci ringraziano. Possono magari cadere nel patetico, ma questo è un rischio che ognuno di noi corre tutti i giorni. Io non faccio varietà faccio documentari. Non ho scoperto io le veline, e neppure le velone. Metto solo in evidenza un mondo che esiste, quello delle anziane che non s'identificano solo nel ruolo di nonne". Non è solo un modo per ottenere un'audience sicura?
"Mica vero, il rischio del flop c'era" assicura. "Anche il direttore di Canale 5 era dubbioso".
Ma se c'è chi è disposto ad assolvere le velone, ritenendo che il loro momento di gloria possa essere vissuto come una rivalsa, la psicoterapeuta Maria Rita Parsi lancia una provocazione: "perché non ridicolizzare anche i velini e i veloni? L'utilizzo del corpo femminile, giovane o non pił giovane, non è accettabile.
Inoltre, vorrei dare un consiglio a queste donne, che non voglio però giudicare: godetevi il tramonto, che è la parte pił forte, pił radiosa, pił dolce della vita, ma non trasformatelo in un triste viale del tramonto".
Non c'è scandalo, invece, per l'attrice Franca Rame. "Sono morta dal ridere quando mia sorella Pia mi ha detto che le sarebbe tanto piaciuto andare in tv a fare la velona" racconta. "Il mondo va così questa è l'epoca dell' esibizione, e la tv è tutta una scandalo. Ma chi partecipa non è da criticare. Chi può permettersi di dire che sono solo povere idiote? è senz'altro pił riprovevole rubare o non pagare le tasse. L'Italia è un paese allo sfascio: le velone, invece, non fanno male a nessuno". Sandra Mondaini confessa di essere rimasta perplessa quando il programma è stato annunciato.
"Ho pensato: mamma mia, ci dobbiamo sorbire pure questo", racconta. Poi ha visto la puntata di martedì sera e in parte si è ricreduta; anche se non vuole dare un giudizio definitivo: "Non mi hanno dato fastidio, mi sono sembrate dignitose e non volgari. La vecchiaia è una cosa brutta, e per quelle donne andare in tv è un diversivo. Sono sfruttate? Mah, al giorno d'oggi si sfrutta tutto: il dolore, i bambini. Mammucari cinico? perché Non lo è anche Bonolis? E Costanzo? Pure lui, a volte, tratta male i suoi ospiti".
pił critica è la scrittrice Gina Lagorio, che comunque dice di stimare molto Ricci per la sua intelligenza: "Ha il pelo sullo stomaco? Con un presidente del Consiglio come il nostro, tutti gli altri paiono angioletti". In ogni caso, il programma non la convince: "Le mie coetanee sballonzolanti mi fanno venire il prurito. Non mi piace che esibiscano la decadenza con allegria. Certe cose si possono fare tra le quattro mura domestiche, ma in pubblico la propria immagine va salvaguardata con pudore".
Il regista Dino Risi, dà un giudizio disincantato: "La vita si è allungata, c'è la terza e anche la quarta età e anche chi fa parte di questa categoria cerca la sua visibilità E siccome le donne campano pił degli uomini... reclamano il loro giusto posto e Ricci lo ha capito. Ha scoperto un nuovo mercato". Ma rischiano di essere patetiche? "Ma no: non sono mostri, sono bambine vecchie" ribatte Risi. "Si divertono. Una volta ho visitato un ospizio dove avevo un parente di 102 anni: erano tutte contente, ballavano e giocavano a carte, facevano gite. Finalmente libere dai mariti, tutti morti. Insomma, le velone fanno bene.
Certo, Ricci lo fa con cattiveria, ma a loro fa piacere sgambettare e far vedere il culo, cose mai fatte in vita loro. Una volta erano importanti come nonne, oggi preferiscono esibirsi: per loro è una rivincita e chi ha fatto il programma ha colto nel segno".

Paola Zonca

 

 

Come velona non mi manca niente: ho l'età giusta e sono pazza per il ballo. Mi piacciono gli orecchini luccicanti, talvolta indulgo nel lamè
Eppure mi si è stretto il cuore,l'altra sera, quando ho visto le mie ardite pił o meno coetanee vestite a festa, fare le simpaticone in quell'attimo di gloria televisiva che concede loro lo sbrigativo e antipatico Mammucari, che viene sempre chiamato quando si ha bisogno di un guardiano del serraglio con camicia aperta sul petto pił ciondolo d'oro.
così nbsp; tiene a bada con frettoloso disprezzo le donne: le giovani che sognano un futuro, le vecchie che hanno dimenticato il passato. Antonio Ricci, che ha meritato l'importante premio giornalistico "E" per il suo celebre Striscia la notizia e ha inventato anche queste gare estive di femmine ammaestrate, ha già sgridato preventivamente chiunque sia così banale da non trovare di suo gusto l'attuale circo estivo delle Velone, come non gli era piaciuto l'anno scorso quello delle Veline. Guai a giudicare lo spettacolo patetico, o ridicolo, o horror, anche se quella massiccia parte dell'audience in trance televisivo, ormai si raccatta soprattutto col ridicolo, il patetico e l'horror: e infatti negli Stati Uniti stanno per andare in onda una ventina di nuovi reality show di massimo disdoro, tipo "Chi vuole sposare la mia mamma?" o "Ragazzo incontra ragazzo", in cui un gay può scegliere il suo preferito da un gruppo di non gay che sgomita per vincere la lieta gara.
Certo ilpubblico delle velone a Caorle, sghignazzava o si copriva gli occhi turbato, davanti a uno spettacolo che il ridicolo, il patetico e l'horror l' aveva centrato in pieno.
Data la mia contiguità velonista, spero che Ricci mi consenta di non applaudire freneticamente come si fa sempre in tv, soprattutto a Scherzi a parte: e di dire, banalmente, le mie prime banali impressioni. Non è vero che chi critica le Velone (e per farlo deve ovviamente far parte dell'audience) "ha un'idea della vecchiaia che fa comodo, con l'anziana che sta a casa a fare la minestrina". Magari "l'anziana" non si fa strapazzare da Mammucari e sta a casa: ma ci sta a scrivere romanzi di successo come Gina Lagorio, a studiare le stelle, come Margherita Hack, a ricevere giovani colleghe per regalare loro la sua immensa e vivace memoria storica come Maria Pezzi, a leggere gli spartiti d'opera come Franca Valeri, a studiare i meccanismi cerebrali come Rita Levi Montalcini, a scegliere copioni teatrali come Alida Valli, a dirigere con pugno di ferro la sua azienda come Wanda Ferragamo; o, come me, pił che la minestrina, sta in cucina a fare un ricco minestrone alla milanese.
Se mai fa comodo, molto cinico comodo, far finta di pensare e far finta di far credere, che una novantenne è sexy come una quarantenne (lo era, dice una leggenda, la famosa cortigiana Ninon de Lanclos), che a ottanta si può essere vorticose ballerine di rumba come a trenta, e a settanta stare bene in costume da bagno come a venti. Non è vero,non è vero. Il sognodi un premio paradisiaco, da grande fratello, ben 250mila euro, che alla fine andrà a una sola di loro, giustifica lo sgambettio, gli strilli e l'orgoglio diraccontarsi in meno di un secondo: e naturalmente le quattro vecchie ragazze a puntata, col loro numero sulla gonna, sono simpatiche monelle animate da una furba gioia, e s'immagina il piacere che deve essere prepararsi, scegliere l'abito, truccarsi come per un possbile incontro d'amor, e si ammira il coraggio di esibirsi, malgrado la fragilità degli anni e la coscienza del corpo stanco. Commuove pensare a quanto è breve e fatale l'attimo che le conduce fuori dalla solitudine dell'età e le fa protagoniste per un pubblico grande e indistinto, innocuo e crudele, lo stesso di cui loro fanno parte quando guardano altri protagonisti veri o finti tele trasmessi.
Regine per un giorno, per un'ora, per un minuto, tutte prese dall'onore di autoumiliarsi pur di apparire? Verrà molto sgridata se penso che, loro consenzienti e al settimo cielo, vengono comunque sfruttate, merce pił deperibile di altre e già leggermente avariata? Insomma, come Velona, le Velone non mi piacciono, specialmente se saltellano innocenti e orgogliose attorno a uno screanzato che dà loro del tu perché la senilità oggi non ha diritto al rispetto, e al loro bisogno di fisicità di contatto, si sentono dire con fastidio, "scostati, nun me tuccà ". Per lustrare gli occhi al pubblico (che non vive di sole vecchie, ancorché presunte divertenti), le puntate di Velone finiscono con la fulminea presentazione di due splendenti ragazze tra cui una giuria di miei colleghii deve scegliere quella che arriverà alle semifinali per la nuova "signorina buonasera", della cui esistenza io non mi ero mai accorta e che pare essere invece una vera diva.
E' chiaro che un filo lega le signore anziane a queste ragazze: per la tv, le donne cominciano come bellezze sorridenti cui con impazienza si chiede di leggere qualcosa scritto da altri e finiscono come vecchiette che ballano una sola estate. In mezzo ci sarebbero le cinquantenni, le donne mature, quelle che avrebbero da dire qualcosa: non pił giovani e non ancora vecchie. Non le vuole nessuno perché non sono né erotiche né patetiche. Perciò non fanno spettacolo, non fanno audience, non fanno né velina né velona: forse fanno solo paura.

Natalia Aspesi