La carampana intrepida

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Risorse in rete per curare l'immagine e coltivare la passione per gli abiti: le donne reali della moda di strada, simulazioni virtuali di abbigliamento, trucco e acconciature, lezioni di portamento, storia della moda e del costume, divagazioni

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Il meglio della moda di strada

 

 

I siti di moda di strada sono colmi di idee meglio di qualunque rivista specializzata. Ne potete già vedere una selezione nelle pagine specifiche, Ultime notizie, Nero su nero e Moda di strada. Eccovi ora i link ai siti esterni più interessanti.

 Stylefinder è ricco e facile da consultare, gli autori vanno a caccia nelle strade di Londra ma è possibile anche inviare foto degli utenti da ogni paese. Ogni mesi viene eletto lo stile migliore.

Street chic di Vogue inglese è abbastanza simile, con schede dettagliate. 

Facehunter è un blog  con riprese fotografiche più ricercate dei due precedenti, è chiaro che l'interesse principale dell'autore non è l'abbigliamento puro e semplice ma la fotografia di moda.

Al momento in cui scrivo Fashionhunter è l'unico sito italiano di questo tipo ma risulta aggiornato solo a febbraio 2007

Tokio street fashion presenta immagini interessantissime, con ingrandimenti dei dettagli ma è un po' più complicato da consultare perché sono divise per autore

Elle-girl, testata rivolta alle ragazze,  raccoglie in servizi monografici foto di varie capitali mondiali. Scelta la zona si può far partire una presentazione in automatico. Le immagini sono commentate da un redattore che sviscera e commenta i particolari originali.

Infine anche Street-fashion.net ha corrispondenti da tutto il mondo.

 

 

 

Pagine correlate: Moda di strada

Simulazioni virtuali e repertori: vestiti, trucco e capelli.

Le migliori risorse che ci aiutano a progettare la nostra immagine sono tutte americane, ma la navigazione dei siti è abbastanza intuitiva, facilmente utilizzabile anche dalle utenti anglo-digiune.

Polyvore è il famosissimo portale dove si possono sperimentare gli abbinamenti fra migliaia di capi d'abbigliamento e accessori, scelti fra i più trendy. L'iscrizione è gratuita e indispensabile per interagire. Si possono realizzare collages, selezionando i pezzi per categoria, per colore, per stilista, per parola chiave, combinando le ricerche in tutti gli incroci possibili. Sfogliando il catalogo si possono inserire nel proprio account gli "item" per utilizzarli in un secondo tempo. Per ogni pezzo selezionato se ne possono ricercare altri simili. Si possono vedere gli accostamenti creati dagli altri utenti, votarli e commentarli. Insomma l'unico rischio è di passarci troppo tempo a divertirsi perdendo di vista lo scopo essenziale, che è quello di capire cosa potremmo utilizzare davvero.

 

Ancora più sbalorditivo è Taaz per il trucco. Dopo il solito login gratuito si deve inviare una propria foto digitale, non occorre che sia piatta come quella della patente, il viso può anche essere lievemente girato, ma è meglio che sia ben definita. Non preoccupatevi che la vostra immagine diventi pubblica: al momento di salvare potrete scegliere se renderla disponibile agli utenti o tenerla solo per voi o, eventualmente, per gli amici. Poi il programma chiede di indicare sulla foto le coordinate più importanti (angoli della bocca, degli occhi, punta del mento, attaccatura dei capelli ecc.). A questo punto si può incominciare a truccare la foto, scegliendo fra centinaia di colori per fondo tinta, rossetto, lucidalabbra, ombretto, ecc. (per ogni sfumatura viene indicato il prodotto di riferimento per poterlo eventualmente comperare). Se non esagerate con le stravaganze i risultati sono naturali ed estremamente lusinghieri; infatti il software online si può usare anche con lo scopo di ritoccare le fotografie (che potete scaricare, salvare e stampare). Molto divertente è la prova di un centinaio di parrucche disponibili in tutti i tagli e colori, ma, come le ciglia finte, raramente risultano credibili.

 

L'unico modo per evitare i disastri dal parrucchiere è dargli indicazioni indiscutibili e corredate da illustrazioni dettagliate, perché le immagini si capiscono meglio delle parole. Naturalmente dovete anche consultarvi con lui, per capire se, con il vostro tipo di capelli e il monte ore che avete da dedicare alla manutenzione, è possibile ottenere gli effetti desiderati*. Ma dove trovare gli spunti per tale importante riflessione? Le riviste specializzate, consultate in fretta poco prima dell'intervento, non sono del tutto soddisfacenti ("Un misto di teste a pera e tagli da Basil l'investigatopo" secondo la Littizzetto). Il repertorio di tagli più ricco del mondo si trova in Hairboutique.com. Si possono selezionare le oltre 20.000 immagini per colore, lunghezza e tipo di capelli, nonché per stile, genere, provenienza, data, ecc. La raccolta unisce ai tagli proposti dai parrucchieri trendy le fotografie di numerosi vip e, anche se buona parte del materiale appartiene alla categoria degli improponibili, resta sempre comunque una buona percentuale di pettinature sensate e realizzabili. Scegliete le proposte che vi si adattano di più, stampatele su un foglio grande ed eventualmente sottolineate a matita i dettagli importanti o correggete quelli che volete modificare.

 

*Non voglio considerare la possibilità che il parrucchiere manchi della capacità o dell'esperienza per eseguire quello che gli chiedete: in teoria se è inesperto di un certo stile dovrebbe dichiararlo lui per primo. Ma qualche rassicurazione in questo senso si può anche cercare di ottenere, con molta delicatezza e diplomazia. Chissà, magari stimolandolo nell'orgoglio professionale si potrebbe ottenere un trattamento più accurato e soddisfacente che nei saloni trendy dove talvolta la vostra testa viene affidata alle mani di apprendisti catechizzati ad eseguire sempre lo stesso tipo di taglio.

Filologia dell'abbigliamento

Abiti antichi è il sito italiano di una collezionista (e commerciante) di abiti d'epoca che dedica anche un'ampia digressione alla storia del costume, corredata di numerose illustrazioni, sia disegni d'epoca che fotografie si pezzi autentici tratti dalla collezione privata. The costume's manifesto è invece curato da un costumista americano; non fatevi ingannare dalla grafica un po' raffazzonata: si tratta di un sito ricchissimo e documentato, sia per le parti scritte dallo stesso gestore, arricchite di illustrazioni e in qualche caso di consigli su come realizzare costumi professionali,  sia per i collegamenti a siti esterni che approfondiscono i diversi periodi.

Ci sono poi alcune storie settoriali come una deliziosa storia della borsa, a partire dal Medio Evo, e un museo virtuale del costume da bagno  accompagnato da una pagina di documentazione accademica.

 

Per chi (come me) è affascinata dalle stoffe e dai particolari vintage, consiglio un'occhiata a the textile files; l'autrice colleziona pezzetti di tessuto, nastri, bottoni, dettagli, finiture, pizzi e decorazioni di tutti i tipi e le presenta in schede ordinate, meticolosamente commentate.

 

Chiacchiere e curiosità

Per le maniache degli accessori ancora due blog correlati, in italiano, che presentano novità e pazzie in fatto di scarpe e borse Oh my shoes! e Oh my bag!

Perfida ed estremamente prolifica è l'autrice di Le malvestite, che  osserva con occhio critico tutto quello che vede per la strada o nei media e lo mette alla berlina con caricature coloratissime e commenti al vetriolo.

Infine un numero considerevole di risorse inaspettate si trova in Expert Village, un sito americano in cui esperti di tutti i tipi spiegano in filmati a puntate come fare le cose. Per esempio c'è una serie di lezioni molto interessanti sul portamento, dedicato alle aspiranti top-model.